Che lingua parla mio figlio?
- bebbebm7
- 14 mag
- Tempo di lettura: 2 min
I bambini hanno un linguaggio che noi adulti facciamo fatica a capire. Ma perché? Perché i bambini comunicano con tutti i sensi e non solo con la parola, anzi la parola è l’ultima forma di comunicazione che usano.
Loro percepiscono le nostre emozioni sia positive che negative, anche se proviamo a nasconderle, proprio perché il nostro corpo comunica altro rispetto alla parola.
Ad esempio se si è in ansia perché si ha paura di lasciare che il bambino ( quando ovviamente è pronto) inizi a fare le cose da solo, il bambino lo sentirà e a sua volta non si sentirà sicuro di iniziare la sua autonomia.
Non c’è un manuale del linguaggio, ma quello che possiamo fare è tornare ad allenare i nostri sensi per comunicare.
Ci sono però dei comportamenti abbastanza comuni dei bambini tramite i quali loro comunicano: il pianto, la risata, gli sguardi.
Analizziamo il pianto, che è quello più difficile da comprendere. Sappiamo che quando un neonato piange sicuramente c’è qualcosa che non va: ha fame, ha sete, ha mal di pancia, ha bisogno di contatto fisico e così via. Ma quando cresce e riesce ad esprimere tutti questi bisogni con i gesti o con le parole, che significato ha il pianto?
Dopo il primo anno di vita il pianto può assumere diversi significati, può voler esprimere una frustrazione dovuta all’insegnamento del no; oppure può voler dire che il bambino è stanco e non riesce più a gestire gli stimoli esterni. O ancora può voler significare che il bambino sta cercando di comunicare che a lui qualcosa non gli piace e non sa come dirlo se non con il pianto.
Non ascoltare la frustrazione dei propri figli genera altra frustrazione. È un po’ come quando il nostro dolore non viene capito dalla persona che abbiamo accanto, non ci fa stare bene.
Come faccio a gestire il pianto? Il pianto non va gestito, il pianto va accolto e compreso. Perché piangere serve al bambino per tirare fuori l’emozione negativa e se viene accolta il bambino impara che le emozioni negative si possono esprimere e impara piano piano a gestirle.
Ogni bambino poi sviluppa un suo modo di comunicare che solo la mamma e il papà conoscono.
Se hai dubbi o domande sul modo di comunicare di tuo figlio o di tua figlia non esistere a contattarmi, sarò ben felice di poterti aiutare!
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