Il delicato, ma potente, rapporto mamma-bambino
- bebbebm7
- 14 mar
- Tempo di lettura: 2 min
Sappiamo tutti che i legami con le nostre figure di riferimento sono fondamentali per determinare chi siamo e chi saremo, ma allora perchè ci hanno insegnato che prima il bambino diventa indipendente e meglio è?
Perchè, soprattutto nella società odierna, è difficile accettare che diventare genitori richiede una pausa dalla vita che siamo abituati a condurre. E chi si mette in pausa, rimane indietro, e nel mondo del lavoro non è possibile rimanere indietro.
Per rendere indipendenti i propri figli con un'educazione equilibrata ci sono delle tempistiche di crescita che vanno rispettate. Diventare mamma dunque significa mettersi in pausa per donare la vita.

E allora come poter donare la vita al meglio delle mie possibilità?
Nessun genitore, quando lo diventa, sa come fare, proprio perchè è una nuova esperienza. Ma diventare genitore significa mettersi in gioco, ovvero imparare cose nuove e scoprire che ciò che crediamo giusto a volte può essere sbagliato perchè la nuova persona che è nata ha delle qualità e delle caratteristiche diverse dalle nostre.
Mettersi in gioco significa stare in ascolto di ciò che i nostri figli ci stanno comunicando, fin dal primo giorno di vita; significa rispettare la crescita senza anticipare le tappe; significa accettare tutte le emozioni che si manifestano durante questo percorso.
In particolare, il rapporto mamma- bambino è un legame potente, che ha degli equilibri precisi, ma che si possono facilmente rompere. La mamma rappresenta il mondo, la sicurezza, l'autostima, il rifugio dove tutto si calma; in particolare nei primi anni di vita, il corpo della mamma parla al figlio: prima con il seno, il battito cardiaco, il calore, la voce e poi con la presenza, gli abbracci, i movimenti, la sicurezza di credere nei progressi dei nostri figli senza avere l'ansia che possano sbagliare o che non vadano bene.
Un rapporto mamma-bambino equilibrato pone le basi per un'adolescenza serena.
A volte però, anche se ci si mette in gioco, si ha la sensazione di non riuscire a stabilire una comunicazione con i nostri figli, come se loro parlassero un'altra lingua. E' normale, nonostante tutti i manuali di educazione che ci sono, ognuno di noi ha un linguaggio diverso.
Per questo chiedere consiglio a persone esperte è fondamentale e non è assolutamente una sconfitta, anzi è un chiaro segno di amore per noi stessi e per i nostri figli.
Se hai dubbi, paure o semplicemente vuoi una conferma che il lavoro che stai facendo con i tuoi figli sia corretto, non esitare a contattarmi!
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