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La famosa fase dei "terribili" due anni

  • bebbebm7
  • 14 apr
  • Tempo di lettura: 2 min

La fase di crescita dei due anni spaventa molti genitori perchè si pensa di non riuscire a gestirla. Sicuramente è una fase delicata, ma c'è una chiave per poterla affrontare con serenità. Vediamo prima però cosa accade nella mente di un bambino in quella fascia d'età (tra i 18 e i 24 mesi).

Il sistema nervoso inizia a percepire e a capire sempre più cose nuove e i bambini iniziano a staccarsi dai genitori per cercare una loro autonomia.

Questa voglia di esplorare e fare le cose da soli si scontra con la realtà: ovviamente non hanno ancora le capacità per poter fare tutto. Da qui nasce dentro di loro la frustrazione che si rivela a noi con il pianto o con il "no".

Dirgli di smettere di piangere è come mettere benzina sul fuoco, poichè in questo modo gli stiamo comunicando che non accettiamo questa sua emozione negativa e che deve reprimerla. E allora come faccio se mio figlio per qualsiasi cosa piange?


Innanzitutto partiamo dal fatto che ogni bambino è diverso proprio perchè ogni bambino ha un suo carattere. In seguito si analizza la situazione: che cosa accade prima del pianto?

Se il pianto arriva praticamente subito può essere che il bambino o la bambina vivano in maniera molto forte la frustrazione e non riescono a trovare gli strumenti adatti per gestirla. In questo caso dobbiamo metterci in una posizione di ascolto e comprensione (i bambini sentono tutto, percepiscono anche i più piccoli movimenti del corpo) aiutandoli a capire con le parole quello che stanno provando. Ovviamente se qualche volta perdiamo la pazienza non succede assolutamente nulla, anzi è anche umano, il pianto di un bambino è molto stressante, soprattutto se sentito ogni giorno.

Un altro strumento che ci può aiutare a far gestire ai nostri piccoli la frustrazione del non riuscire a fare le cose è il gioco simbolico ( vedi post precedente).

Ma se mio figlio non ha mai avuto queste crisi è grave? Assolutamente no, come anticipato, ogni bambino ha un carattere diverso, e gestisce in maniera diversa la frustrazione. Poi ogni situazione è a sè e bisognerebbe analizzarle in maniera più approfondita.

Se vuoi un supporto per gestire questa fase non esitare a contattarmi, sarò ben felice di poterti aiutare!

 
 
 

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